Prima o poi, almeno una volta nella vita, anche i più resistenti saranno travolti dall’innamoramento. Quando lo incontriamo è un idillio, la vita intera ha un altro colore, un altro sapore, la felicità sprizza da tutti i pori della nostra pelle e qualsiasi cosa facciamo è meravigliosa. Tuttavia, non importa quanta cura ne possiamo avere, prima o poi tutto questo finirà, portandoci all’indifferenza, al dolore, o alla sofferenza. Eppure questo durerà fino a quando non ci innamoreremo nuovamente.
Ma cosa succede quando ci innamoriamo? A volte accade una certa chimica ed una persona, che può anche essere tra le meno attraenti al mondo, il cosiddetto ranocchio delle fiabe, diventa il nostro principe azzurro o la dea dei nostri sogni. Effettivamente, parlare di chimica non è una metafora, dato che la neurobiologia ci dà spiegazioni scientifiche che potrebbero far rabbrividire il più romantico dei poeti.
L’INNAMORAMENTO
Quando ci innamoriamo di qualcuno, quello che succede nel nostro corpo è un’intensa produzione di una serie di ormoni che regolano il nostro stato di benessere, felicità ed eccitazione e sono quegli ormoni che ci fanno sentire pieni di energia e di entusiasmo, vengono infatti definiti comunemente come ormoni del piacere. Questa intensa produzione ormonale accade tutte le volte che riceviamo attenzioni, quando veniamo corteggiati o corteggiamo, quando siamo lanciati nella conquista del nostro “oggetto del desiderio”. Questo stato di benessere e di estasi può espandersi fino al punto che qualsiasi cosa condividiamo col nostro partner assume quella qualità di intensità e straordinarietà che ci fa sentire di aver trovato l’uomo o la donna della nostra vita. Ecco, questo è il momento in cui sentiamo di aver perso la testa per qualcuno. Ma la sorpresa è questa: la sostanza responsabile di questa sensazione di straordinarietà è la stessa che è all’origine dello stress. Potete riconoscere questo nella vostra vita? Probabilmente sì…
Quando tutta questa pioggia di ormoni si calma, si fa spazio nel nostro corpo ad un’altra serie di sostanze che ci rendono più calmi, più rilassati che ci fanno venire voglia di prenderci cura del nostro partner, di nutrirlo ed amarlo, di fare progetti insieme: è arrivato il momento della relazione. In questa fase in cui c’è un intenso scambio di amore, coccole, dolcezze, contatto fisico, ecc… vengono prodotte le stesse sostanze che il corpo secerne quando passiamo molto tempo al sole e nella natura e sono anche gli stessi ormoni che la natura ha predisposto nelle donne quando diventano mamme, affinché si prendano cura del loro bambino.
Insomma, questa è la fase nella quale ci rendiamo conto che il nostro partner ci rende proprio felici. Ma non è ancora finita…
LA DELUSIONE
Quando la fase di simbiosi col partner svanisce, se lui-lei non appaga più i nostri bisogni, o quando il sesso non è più soddisfacente, i livelli di queste sostanze calano, a volte anche drasticamente, portandoci in uno stato di malessere, delusione, indifferenza, a volte rabbia verso il partner o addirittura depressione. Quello che ci accade è che siamo stati “drogati” da tutti gli ormoni che nell’essere innamorati sono stati prodotti nel nostro corpo e adesso siamo in astinenza. Dalla nostra capacità di stare o meno in questo stato, dipendono i comportamenti ossessivi come la gelosia, il controllo, le fantasie distruttive. Col tempo il nostro corpo si abitua ai nuovi livelli di tutte queste sostanze nel corpo ma solo fino al successivo innamoramento…
OLTRE LA GABBIA
Raccontato in questi termini l’innamoramento sembra una grossa gabbia biologica in cui la nostra libertà è sottomessa alle reazioni chimiche del nostro corpo, una tragica fatalità, piuttosto che un regalo romantico.
È possibile amare fuori da questa gabbia? È possibile un amore che ci elevi oltre questo circolo vizioso?
Ebbene, questo amore esiste e non dipende dal meccanismo chimico della ricompensa perché non c’è nessuna causa e nessun oggetto di quest’amore, si tratta dell’amore incondizionato ed è uno stato che è possibile raggiungere grazie alla meditazione.
Ecco perché nel percorso del Tantra la meditazione assume una importanza fondamentale.
Attraverso la meditazione, infatti, aumentiamo la nostra capacità di essere dei testimoni, ovvero diventiamo capaci di prendere una distanza e osservare senza giudizio i nostri pensieri, le nostre emozioni e anche le nostre sensazioni nel corpo.La meditazione è quindi utilissima sia nelle fasi di innamoramento, che nei momenti di delusione e dolore.
Inoltre, nel Tantra, impariamo che, nonostante il partner possa essere un meraviglioso “attivatore” ormonale, tutto il processo accade dentro di noi.
Essere in amore – o non esserlo – ovviamente non dipende solo da noi, ma nel Tantra impariamo a focalizzarci su noi stessi, sulla nostra energia, sulla nostra capacità di espanderci e di amare noi stessi.
Solo così saremo in grado di condividere con un partner le meraviglie che avremo trovato dentro di noi e, dato che bastiamo a noi stessi, l’amore diventa una bellissima condivisione e un donarsi totalmente all’altro senza aspettarsi nulla in cambio.
@photo by Chokniti Khongchum from pexel